Categoria: Ricette

Pranzo di Pasqua con riso Carnaroli di Baraggia Biellese e Vercellese DOP

Un’insalata di riso con uova di quaglia e verdure fresche, ottima anche per il pic-nic di Pasquetta.

Il riso Carnaroli ha un’ottima tenuta di cottura e chicchi consistenti, dall’anima croccante, che restano ben staccati tra loro, mai appiccicosi. Nelle terre di Baraggia nasce l’unico riso DOP italiano, coltivato nella zona più a nord della penisola, dove le escursioni termiche e il clima più rigido conferiscono al riso caratteristiche particolari. Chicchi leggermente più piccoli rispetto allo standard della cultivar, produzioni un po’ inferiori, ma una maggiore consistenza che rende il riso di Baraggia un’eccellenza agroalimentare.

Per questa occasione abbiamo pensato di proporre un’insalata semplice gustosa, guarnita con verdure verdi di stagione e impreziosita dalle uova di quaglia, che ricordano la Pasqua per tradizione.

Ecco la ricetta dal blog Ricette e Racconti di Riso!

Insalata di riso Carnaroli con uova di quaglia e verdure fresche.

Ingredienti per 4 persone

  • 320 gr di riso Carnaroli di Baraggia Biellese e Vercellese DOP
  • 1 foglia di alloro
  • 1 rametto di finocchietto
  • 8 asparagi
  • 50 gr di piselli
  • 4 ciuffetti di songino
  • mirtilli neri e rossi essiccati
  • fiori di glicine
  • 12 uova di quaglia
  • olio extravergine di oliva
  • sale

Preparazione

Fate cuocere il riso Carnaroli di Baraggia Biellese e Vercellese DOP in abbondante acqua salata per 15 minuti con una foglia di alloro, quindi scolate e lasciate raffreddare. Fate lessare le uova di quaglia per 5 minuti, raffreddatele velocemente in acqua fredda e pelatele. Mondate gli asparagi, eliminate circa metà del gambo e, con l’aiuto di un pelapatate, rifinite la parte restante del gambo. Fate lessare gli asparagi in una pentola alta e stretta, cercando di tenere le punte fuori dall’acqua e tenendo il coperchio sulla pentola. Dopo 7 minuti, scolateli e fateli raffreddare, quindi tagliate ogni asparago a metà longitudinalmente. Impiattate il riso e aggiungete gli asparagi, il finocchietto, i piselli (crudi o se preferite leggermente scottati), le foglie di songino, i mirtilli essiccati e le uova di quaglia tagliate a metà. Decorate con dei fiori edibili di glicine, condite con un filo di olio extravergine di oliva, regolate di sale e servite.

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risotto gastronomix riso baraggia

Risotto S. Andrea di Baraggia DOP per Gastronomix Collisioni

Preparato con fonduta di toma piemontese, coniglio all’Erbaluce di Caluso ed erbe aromatiche dallo chef Cristiano Gramegna di Osteria Rosso di Sera, Castelletto Ticino, Novara.

 
Cristiano Gramegna, Ian D'Agata

Lo chef Cristiano Gramegna con Ian D’Agata al Castello di Buronzo in occasione del festival Gastronomix di Collisioni

 
Solo eccellenze del territorio piemontese in questo risotto presentato in occasione di Gastronomix, il festival ideato da Collisioni per promuovere all’estero il territorio compreso tra Astigiano, Baraggia e Canavese. Una ventina i giornalisti e gli chef internazionali che hanno preso parte a questo progetto e che hanno potuto apprezzare le peculiarità del riso di Baraggia DOP durante la masterclass organizzata dai Sommelier del Riso al Castello di Buronzo, seguito da un memorabile pranzo curato da HB Catering.
 
Oggi riportiamo la ricetta dello chef Cristiano Gramegna, pensata con la toma piemontese DOP e l’Erbaluce di Caluso DOCG.
 
 

Risotto S. Andrea di Baraggia DOP con fonduta di toma piemontese, coniglio all’Erbaluce di Caluso ed erbe aromatiche

Ingredienti per 6 persone:
  • 420 grammi di riso S. Andrea di Baraggia Biellese e Vercellese DOP
  • 800 grammi coniglio con osso
  • 3 gambi di sedano
  • 3 carote
  • 1 cipolla
  • 1 cipollotto fresco
  • 200 gr di toma piemontese DOP
  • olio extravergine di oliva
  • pane raffermo
  • mix di erbe aromatiche (dragoncello, maggiorana, timo e aneto)
  • Erbaluce di Caluso DOCG
  • una noce di burro

Preparazione

Preparare il ragù coniglio. Disossate e tritate il coniglio, quindi fate tostare le ossa in forno. Preparate il brodo di cottura del riso, mettendo in una pentola due gambi di sedano, due carote e una cipolla, aggiungete le ossa tostate e coprite con tre litri di acqua, portando ad ebollizione e poi facendo cuocere a fuoco moderato per un’ora.
Con la carne tritata del coniglio preparate il ragù. Tagliate a brunoise un cipollotto, una carota, un gambo di sedano e fateli tostare in una padella con due cucchiai di olio, aggiungendo sale e pepe e sfumando abbondantemente con l’Erbaluce di Caluso.
Lasciate cuocere il ragù per un’ora abbondante.
Tagliate la toma a dadini molto piccoli e mettetela da parte: la useremo per la mantecatura del risotto.
Preparate un crumble di erbe aromatiche, facendo tostare il pane tagliato a cubetti in forno.
Prendete un mazzetto di dragoncello, maggiorana, timo e aneto. Frullate le erbe e aggiungete una manciata di pane tostato, fino ad ottenere una polvere verde aromatica, fine ed omogenea. Allargatela quindi su una placchetta e cercate di asciugarla con carta assorbente.
Preparate il risotto. In una pentola fate tostare il riso per tre minuti a secco, aggiungete sale e pepe, quindi il brodo caldo un po’ alla volta. Portatelo a cottura e mantecatelo a fuoco spento con i cubetti di toma e una noce di burro (in totale dalla tostatura alla matecatura non devono passare più di 16 minuti). Impiattate il risotto e aggiungete sopra il ragù di coniglio e una spolverata di erbe aromatiche.
 
 
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Risotto mimosa per la festa della donna

Una rivisitazione del risotto mimosa impreziosito da fiori eduli, servito con una tartare di tonno e spolverato con il caffè.

Una ricetta pensata e realizzata da Gerardo De Santo, del blog Cucinando e Risottando, con il riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP. La varietà di riso che Gerardo ha scelto per questa ricetta è un S. Andrea, storico riso della Baraggia dal chicco consistente. Un riso che grazie alla sua naturale capacità di rilasciare amido garantisce risotti cremosi e ben mantecati.

Ecco la ricetta!

Risotto allo zafferano con tartare di tonno al cedro e polvere di caffè, con riso S. Andrea di Baraggia DOP

Ingredienti per 2 persone

  • 180 g di Riso Sant’Andrea di Baraggia Biellese e Vercellese DOP
  • 1,5 l di brodo vegetale
  • 30 ml di vino bianco
  • 2 g di pistilli di zafferano di Triora
  • 150 g di filetto di tonno rosso
  • 1 cedro
  • Polvere di caffè tostato q.b.
  • 40 g Parmigiano circa 27-30 mesi q.b.
  • 20 g Burro di ottima qualità preferibilmente molto freddo (mettere in freezer almeno 1 oretta)
  • Olio extravergine di oliva
  • sale e pepe q.b.

Preparazione

Prepariamo la tartare di tonno, tagliandolo a dadini ed effettuando la marinatura con una spruzzata di cedro
spremuto e sue scorzette, olio extravergine di oliva, sale e pepe. Con un coppa-pasta di 6 cm di diametro creiamo 2 torrette e lasciamo marinare in frigo per 15 minuti almeno.
Prendiamo i pistilli di zafferano e li immergiamo in poca acqua tiepida.

Ci dedichiamo al riso, facendo scaldare a fiamma alta la casseruola e iniziando a tostare il riso a
secco.  Sfumiamo col vino (sempre a fiamma sostenuta) e facciamo evaporare la parte alcolica. Aggiugnamo il brodo vegetale caldo e lasciamo cuocere mescolando per circa 14-15 minuti, aggiungendo lo zafferano a metà cottura.

In una padella facciamo tostare la polvere di caffè per un paio di minuti.

Quando il risotto è cotto, mantechiamo fuori dal fuoco con il burro freddo e il parmigiano grattugiato e facciamo riposare 2 minuti con il coperchio.

Impiattiamo il risotto in piatto piano, battendo poi con il palmo della mano per farlo stendere in modo più uniforme, ci adagiamo la torretta di tartare di tonno e cospargiamo intorno con la polvere di caffè tostato. Aggiungiamo fiori eduli per decorare.

Creato da Gerardo De Santo.

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Risotto ai funghi con quenelles al formaggio e tartufo nero

La vincitrice del Rice Contest di San Valentino è la food blogger padovana Gabriella, autrice del blog “In cucina con mamma Agnese“, che ha saputo abbinare i sapori della tradizione con una romantica decorazione.

Impreziosita da petali di fiori edibili e piccole foglie di menta, che conferiscono freschezza e aroma al piatto, il risotto ai funghi con crema di chiodini al formaggio e tartufo è semplice da preparare, se seguite con attenzione tutti i passaggi.

Complimenti Gabriella, grazie di cuore per aver partecipato! E adesso… la ricetta.

Ingredienti per 4 persone:

  • 1 Carota
  • 1 Cipolla bianca media
  • 2 gambi di Sedano
    380 g di Riso Carnaroli di Baraggia Biellese e Vercellese DOP
  • 1/2 bicchiere di vino bianco secco
  • 300 g di funghi champignon
  • 300 g di funghi chiodini
  • 200 g di caciocavallo
  • Burro per la mantecatura
  • Olio extravergine di oliva bio
  • 10 pinoli tostati
  • 1 spicchio di aglio
  • Menta
  • Fiori di rosmarino
  • Tartufo nero dei Colli

Preparazione

Preparate il brodo vegetale facendo bollire per un’oretta sedano, carota e cipolla, partendo da acqua fredda.
Mettete in ammollo i funghi per almeno dieci minuti, puliteli bene, dividendoli per varietà, visto che avranno bisogno di due tipi di cottura diverse.
Fate bollire i chiodini per una decina di minuti in acqua bollente leggermente salata.  Asciugate i funghi champignon e fateli saltare in una padella alta con 4 cucchiai di olio extravergine di oliva e uno spicchio di aglio, quindi unite  i chiodini sbollentati. Fate cuocere i funghi per circa 40 minuti con il coperchio a fuoco moderato.
Prima di procedere, tenete da parte un po’ di chiodini, quelli più piccoli e compatti, che serviranno per l’impiattamento finale. Frullate al mixer il resto dei funghi, quindi tenetene da parte metà per la preparazione del risotto e un’altra metà per la preparazione delle quenelles al formaggio e tartufo nero.
Dal brodo prendere la cipolla, scolatela e tagliatela a fettine sottili, mettetela nella casseruola per la cottura del riso insieme a 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, sfaldatela per bene, unite il riso e fatelo tostare, sfumate con il vino e lasciate evaporare. Unite i funghi frullati e fateli amalgamare al riso, girando con un mestolo di legno. Iniziate la cottura unendo il brodo caldo e portatelo a cottura.
Preparate le quenelles mescolando i funghi con del formaggio caciocavallo grattugiato e il tartufo nero.
Grattugiare grossolanamente il Caciocavallo, una parte servirà per la mantecatura, l’altra per le chenelle.
Spegnete il risotto al dente e mantecate con il burro e il caciocavallo, lasciate riposare qualche minuto con il coperchio e infine impiattate, decorando con le quenelles di funghi, fiori edibili e qualche foglia di menta.
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Minestra di riso Arborio di Baraggia DOP con cavolo rosso e verdure

Una calda minestra per le fredde sere invernali, preparata con cavolo rosso e riso Arborio di Baraggia Biellese e Vercellese DOP.

Autore: Valentina Masotti, blog Ricette e Racconti di Riso 

Minestra di riso Arborio di Baraggia DOP con cavolo rosso e verdure

Ingredienti per 4 persone

  • 150 gr di Riso Arborio di Baraggia Biellese e Vercellese DOP
  • 100 gr di Cavolo rosso
  • 100 gr di Cavolo riccio
  • 2 carote
  • 2 gambi di sedano
  • 1 porro
  • 2 patate rosse di montagna
  • 1 zucchino
  • prezzemolo
  • olio extravergine di oliva
  • sale
  • pepe

Preparazione

Lavate bene tutte le verdure. Con un pelapatate eliminate i filamenti esterni del sedano, raschiate la parte esterna delle carote e sbucciate le patate. Togliete le foglie esterne del cavolo rosso e affettatene sottilmente una parte. Affettate anche il cavolo riccio e il porro, quindi mettete tutte le verdure in una pentola, riempiendola d’acqua fino a coprire le verdure. Lasciate cuocere per 50 minuti da quando raggiunge il bollore, abbassando il fuoco. Regolate di sale e se volete aggiungete del pepe nero macinato.

Prendere un’altra pentola, riempitela d’acqua fredda e portatela a portate a ebollizione. Aggiungete un pizzico di sale e fate cuocere il riso Arborio per 14 minuti, quindi scolate il riso.

Versate la minestra calda nel piatto, aggiungete il riso, una manciata di prezzemolo e un filo d’olio.

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Risotto Carnaroli di Baraggia DOP al miele e pecorino, con tuorlo morbido e polvere di liquirizia

Un risotto che nasce dall’estro e dalla sensibilità femminile di Chiara Caprettini, scrittrice torinese innamorata della vita e del buon cibo, che ricerca con passione in giro per l’Europa.

Classe 1987, laureata in filologia germanica, si racconta così: “Il mondo della lingua, della letteratura e dei paesaggi del nord mi affascina incredibilmente, e in fondo mi sento un po’ valchiria un po’ vichinga”. Non a caso il suo primo libro s’intitola La scienza dell’ospitalità tra le saghe islandesi e gli home restaurant, Edizioni Cartman, seguito dal neo-edito Pane, burro e hygge – Impressioni di spirito nordico.

L’amore per il Riso di Baraggia DOP è arrivato di conseguenza: il riso coltivato alle latitudini più Settentrionali d’Italia e anche del mondo, se escludiamo la piccola nicchia coltivata al confine con la Svizzera. Della Baraggia ha apprezzato le faticose terre che lasciano intravedere scorci autentici e meravigliosi, la consistenza dei chicchi di riso e la qualità di chi sa lavorare questo prodotto d’eccellenza con la massima cura e qualità.

Ecco il risotto che Chiara ha pubblicato sul suo blog, Nord Food Ovest Est, preparato con riso Carnaroli di Baraggia Biellese e Vercellese DOP.

Risotto Carnaroli di Baraggia DOP al miele e pecorino, con tuorlo morbido e polvere di liquirizia.

Ingredienti per 2 persone

  • 180 g di riso Carnaroli di Baraggia Biellese e Vercellese DOP
  • 80 g di Pecorino Romano DOP
  • 3 cucchiaini di miele di pino
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • 1 cipolla bianca piccola
  • 2 uova
  • 2 cucchiaini rasi di liquirizia in polvere
  • olio extravergine di oliva
  • sale e pepe q.b.
  • brodo di verdura
  • petali di fiori eduli per decorare.

Preparazione

In una padella insaporite la cipolla tagliata finemente in un cucchiaio di olio, sale e pepe e due cucchiaini di miele. Aggiungete il riso e tostatelo per un minuto. Sfumate con il vino bianco, aggiungete il brodo e procedete nella normale cottura del risotto (circa 16-18 minuti). Due minuti prima di togliere il risotto dal fuoco, aggiungete il pecorino grattugiato, un pizzico di pepe, ancora un cucchiaino di miele e mantecate accuratamente. Nel frattempo, cuocete le uova in acqua bollente per due minuti e mezzo. Fatele raffreddare sotto acqua tiepida. Sgusciateli facendo attenzione a non rompere il tuorlo. Trasferite il risotto nei piatti, rompete il tuorlo accuratamente sopra ogni piatto e finite con una spolverata di liquirizia e qualche petalo di fiore

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arancini di gamberi

Arancini di riso ai gamberi, con pepe e rosa e scorza di arancia

Una sfiziosità per il menù delle Feste, ottimo per una aperitivo o un antipasto, abbinato ad un fresco calice di bollicine rosè.

Gianluca Boda, chef del ristorante La Rada di Lignana, Vercelli,  ci insegna a prepararli con una piccola accortezza: scegliere un riso che tenga bene la cottura, visto il doppio passaggio da risotto a fritto,  e che rilascia naturalmente molto amido per legare gli arancini. Il riso perfetto è il S. Andrea di Baraggia Dop, che racchiude tutte queste caratteristiche.

Arancini di Riso “Sant’Andrea  di Baraggia DOP”, con gamberi, pepe rosa e scorza d’arancia

Ingredienti per 4 persone

  • 300 gr di riso Sant’Andrea  di Baraggia Biellese e Vercellese DOP
  • 300 gr di gamberi interi da pulire
  • 1 arancia
  • 2 rametti di timo 
  • 1 cucchiaino da caffè di prezzemolo tritato 
  • 1 carota
  • 2 gambi di sedano 
  • 1 cipolla 
  • 1 scalogno 
  • 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro 
  • 3 uova
  • 1 cucchiaio raso di pepe rosa
  • sale qb
  • farina 00 qb
  • pane grattugiato qb
  • 1 lt di olio d’arachidi 1

Preparazione

Prepariamo un brodo di crostacei utilizzando sedano, carota, cipolla, concentrato di pomodoro e gli scarti dei crostacei (teste e carapaci). Una volta ultimato il brodo, lo frulliamo e lo filtriamo con un colino. Per queste quantità, avremo bisogno di circa 0,8 litri di brodo salato. Successivamente andremo a cuocere il riso. Prima di tutto tostiamo il riso con un po’ di scalogno tritato, il pepe rosa  e l’olio extravergine d’oliva. Una volta tostato, versiamo direttamente sul riso l’intera quantità di brodo e portiamo a cottura, girando di tanto in tanto, per circa 15 minuti (questo metodo di cottura ci permetterà di estrarre maggior amido dal riso, che ci servirà per una buona riuscita della ricetta).

A metà cottura aggiungiamo i gamberi, precedentemente puliti e tritati grossolanamente, insieme al timo, il prezzemolo e la scorza di mezza arancia grattugiata.

Ultimata la cottura, aggiungiamo il burro, mantechiamo e stendiamo il riso su di una teglia avendo cura di coprirlo con della pellicola alimentare a contatto e lasciamo raffreddare.

Quando il riso sarà completamente raffreddato, andiamo a formare delle sfere, che passeremo poi nella farina, l’uovo sbattuto e per ultimo il pangrattato.

Lasciamo riposare gli arancini in frigo per una mezz’oretta e passare poi alla frittura in olio di arachide a 170°.

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Risotto Carnaroli di Baraggia DOP al whisky con porcini secchi, pinoli e Bitto  

L’inverno è alle porte e cosa c’è di meglio di un buon risotto per riscaldarsi?

Ancora Gerardo De Santo, foodblogger e appassionato di riso, ai fornelli questa volta con un riso Carnaroli, sempre DOP Baraggia!

Risotto Carnaroli di Baraggia DOP al whisky con porcini secchi, pinoli e Bitto.

INGREDIENTI PER 2 PERSONE

Preparazione liquido di cottura:

  • 1,5 lt di brodo con carote, sedano, cipolla e porcini secchi
  • 10g di sale grosso

Preparazione Riso:

  • 180 gr di Riso Carnaroli di Baraggia Biellese e Vercellese DOP
  • 15 gr di polvere porcini secchi
  • 15 gr di porcini secchi
  • 10 gr pinoli
  • 80 gr di formaggio Bitto
  • 20 gr Parmigiano Reggiano circa 24-30 mesi  
  • 30 ml di Whisky torbato (Connemara)  
  • 20 g Burro di qualità (Beppino Occelli o altro) preferibilmente molto freddo (mettere in freezer almeno 1 oretta) 
  • olio extravergine di oliva
  • sale 
  • pepe   

Procedimento:

Iniziamo con la preparazione del brodo vegetale che deve bollire con le verdure e porcini secchi (a piacere) almeno per almeno 30 minuti.

Prendiamo gli altri porcini secchi, li mettiamo in padella per qualche minuto, quindi li frulliamo per ottenere una polvere.

Facciamo tostare i pinoli per 2/3 minuti, mettiamoli da parte, quindi procediamo con la preparazione del riso.

Facciamo scaldare a fiamma alta la pentola, iniziando a tostare il riso a secco.

Sfumiamo col whisky torbato (sempre a fiamma sostenuta) e facciamo evaporare finché non sentiremo quasi più la nota alcolica. Continuiamo bagnando il riso con il brodo, portando la fiamma da alta a media, ed aggiungendo brodo poco alla volta. Facciamo cuocere per 11 minuti, aggiungiamo i porcini rosolati e portiamo a cottura per altri 5 minuti. A fuoco spento, mantechiamo con il burro freddo e il Bitto, lasciando riposare per 2 minuti con il coperchio. Prima di servire,  riprendiamo la mantecatura, aggiungendo se necessario ancora un pochino di brodo caldo.

Raggiunta la consistenza desiderata impiattiamo, battendo col palmo della mano sotto il piatto per farlo stendere in modo più uniforme, e poi adorniamo con pinoli tostati sparsi ed una striscia di polvere di porcini secchi disposti sopra il risotto in un lato del piatto.

Il tocco dello chef

Durante la preparazione del risotto, giriamo il riso il più possibile in modo che l’amido fuoriesca al meglio per un risultato più cremoso.

Quando mantechiamo, muoviamo la pentola avanti ed indietro in modo da ottenere un movimento del risotto come un’onda.

Creato da

Gerardo De Santo  (Gj Desa)

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Riso S. Andrea di Baraggia DOP ai cachi con formaggio di capra, nocciole e scorza di lime

Dal blog Ricette e Racconti di Riso un risotto che ha tutti i colori e i sapori dell’autunno. Cachi e nocciole provenienti dal Piemonte, oltre ad un formaggio erborinato fatto con latte di capra. L’immancabile riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP, in particolare il riso S. Andrea, ottimo nei risotti per la sua capacità di mantecare naturalmente e la perfetta tenuta di cottura.

Risotto ai cachi con formaggio di capra, nocciole del Piemonte e scorza di lime

Ingredienti per 4 persone

  • 320 gr di riso S. Andrea di Baraggia Biellese e Vercellese DOP
  • 250 gr di formaggio erborinato di capra
  • 1 caco
  • 10 nocciole del Piemonte IGP
  • vino bianco secco
  • scorza di lime
  • brodo vegetale
  • olio extravergine di oliva
  • sale e pepe

Preparazione

Tostate il riso S. Andrea di Baraggia DOP in una pentola con un filo di olio extravergine di oliva, aggiungete un pizzico di sale e pepe. Sfumate con il vino bianco e fatelo evaporare, quindi aggiungete il brodo caldo. Mescolate ogni tanto e lasciate cuocere per 10 minuti, aggiungendo il brodo quando serve. Preparate la salsa di caco, pelatelo e passatelo con un colino per eliminare i filamenti e le parti solide. Fate addensare la salsa di caco in un pentolino a fiamma viva, aggiungendo un pizzico di sale e di pepe. Quando la salsa di caco sarà cremosa, spegnete il fuoco e tenetela da parte. Tagliate una fetta da 250 gr di formaggio erborinato di capra, quindi togliete la crosta e tagliatelo a dadini. Tritate le nocciole con un coltello. Prelevate una porzione di scorza di lime e tritatela finemente con il coltello. Tornate al vostro risotto e aggiungete il formaggio, fate cuocere per altri 4 minuti (il tempo totale di cottura del riso è di 14 minuti), mescolando continuamente. Lasciate riposare in pentola un minuto e impattiate, aggiungendo sopra al risotto la salsa di caco, le nocciole tritate e la scorza di lime.

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Riso Arborio di Baraggia DOP all’uva fragola, gin e stracchino

Il risotto all’uva fragola, gin e stracchino nasce da un’idea di Barbara Frigerio, autrice del foodblog “BF Divertirsi ai fornelli“. Proprio la passione e il divertimento stanno alla base della sua innata ricerca di nuove ricette, in cui inserire ingredienti di eccellenza italiana. Le abbiamo chiesto perché ha scelto proprio la varietà di riso Arborio per questo risotto ed ecco cosa ci ha risposto:

“Ho usato il riso Arborio perché ha un chicco molto grosso e  durante la cottura il calore penetra prima la parte più esterna , mentre il nucleo che è ricco di amido rimane al dente. La particolarità di questa varietà è che il chicco tende ad assorbire meglio il gusto dei condimenti e rende il risotto ben amalgamato”.

La sua partecipazione a Risò, il Festival del Riso a Vercelli, e la visita nelle meravigliose terre di Baraggia, l’hanno fatta innamorare del nostro riso e questo è il risultato… ai fornelli!

Ecco la ricetta.

Ingredienti per 4 persone

  • 320 gr di riso Arborio di Baraggia Biellese e Vercellese DOP
  • 400 gr di uva fragola
  • 750 ml di brodo vegetale
  • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 1 bicchierino di gin
  • 1 scalogno
  • 100 gr di stracchino fresco
  • sale q.b.

 

Preparazione

Preparate il brodo vegetale con carota, sedano, patata e zucchina e portatelo ad ebollizione.

Lavate gli acini d’uva sotto l’acqua corrente, lasciatene da parte dodici per decorare i piatti,  usate un passatutto per ottenere il succo d’uva abbastanza consistente.

Recuperate il succo e con l’aiuto di un colino e passate per bene la polpa rimasta nel passatutto. Scaldate l’olio e unite 1 cucchiaio di acqua in una pentola larga, tagliate a pezzettini lo scalogno e fatelo cuocere per alcuni minuti. Aggiungete il riso e lasciatelo tostare,  sfumate con il gin e aggiungete il brodo ogni qualvolta il riso lo richiede.

Dopo 5 minuti di cottura, unite il succo di uva e lasciatelo assorbire. Proseguite la cottura per circa 15 minuti aggiungendo il brodo.

Per mantecare aggiungete 100 gr di stracchino fresco e il burro. Impiattate con l’aiuto di un coppapasta, decorando  con una quenelle di stracchino, tre chicchi d’uva e delle foglioline di rosmarino.

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