LA DOP
LA BARAGGIA BIELLESE E VERCELLESE
l territorio della Baraggia Biellese e Vercellese è un’area pedemontana situata al confine nord-est del Piemonte, nelle province di Vercelli e di Biella, che dalle prealpi del Monte Rosa si sviluppa verso il piano a terrazzi. E’ delimitata ad ovest dalla Serra Morenica di Ivrea di origine glaciale e ad est dal fiume Sesia. I terreni sono generalmente ricchi di argilla, compatti, asfittici e poveri di Humus.
L’irrigazione delle colture avviene tramite la canalizzazione dei i corsi d’acqua che scendono dalle Alpi e Prealpi: il fiume Sesia, che scende dai ghiacciai del Monte Rosa, i torrenti Cervo ed Elvo, insieme ad altri torrenti minori che derivano dalle Prealpi e dalle tre dighe sui torrenti Ostola, Ravasanella e Ingagna.
Queste acque, incanalate dall’ingegneria idraulica, portano con sé elementi che nutrono e caratterizzano le varietà del riso di Baraggia, unico per qualità e caratteristiche organolettiche.
Il clima è aerato e fresco per l’influenza di vicine colline e montagne. In Baraggia e temperature medie tra a aprile a luglio, nel periodo in cui avviene la maturazione del riso, sono inferiori a quelle della pianura vercellese, novarese e pavese; inoltre sono frequenti le inversioni termiche, favorite dall’ingresso dei venti che discendono dai monti. Queste condizioni climatiche rendono più rapida la formazione dei chicchi durante la maturazione, conferendo una dimensione inferiore e una minore produttività, ma una maggiore compattezza ai tessuti cellulari e quindi un’ottima consistenza ai granelli, con un evidente miglioramento della qualità del riso.
Il territorio è inoltre ricco di insediamenti architettonici di rilevanza storica: basta dire che ogni comune del comprensorio ha una castello, di cui Buronzo e Candelo sono gli esempi più significativi.
L’unicità del territorio di Baraggia è stata riconosciuta anche dalla Regione Piemonte, che ha istituito negli ultimi decenni molte aree protette e siti di Interesse Comunitario (Sic): il parco naturale Lame del Sesia, le riserve naturali speciali di Isolone di Oldenico, la Garzaia di Villarboit, la Garzaia di Carisio, la Riserva Naturale della Bessa, la Serra Morenica di Ivrea, la Riserva Naturale delle Baragge di Candelo e la riserva naturale orientata delle Baragge, conosciuta anche come “l’ultima savana d’Italia”, per un’estensione totale di 4.500 ettari, un habitat unico per la conservazione di moltissime specie animali.
Queste particolari condizioni ambientali della Baraggia e il loro perfetto connubio tra natura del territorio e intervento dell’uomo rappresentano il valore aggiunto della DOP, che ha trovato in questo “terroir” le condizioni ideali per una risicoltura d’eccellenza.