Carnaroli di Baraggia DOP e porri di Cervere, mantecato con Robiola di Roccaverano

Carnaroli di Baraggia DOP e porri di Cervere, mantecato con Robiola di Roccaverano

Il Piemonte è una terra di sapori unici e di eccellenze storiche.

Il riso di Baraggia Biellese e Vercellese è l’unica DOP italiana del riso perché è un prodotto dalle caratteristiche qualitative e nutrizionali del tutto particolari.

In cucina il riso di Baraggia si distingue per la maggior resistenza alla cottura e per la spiccata attitudine ad assorbire i sapori e i condimenti, caratteristiche qualitative uniche e di eccellenza che derivano dal terroir di Baraggia. Il riso cresce in un ambiente protetto, immerso tra le riserve naturali delimitate dalla Regione Piemonte, irrigato tramite canalizzazione dai corsi d’acqua che scendono direttamente da Alpi e Prealpi.

Il Consorzio di Tutela della DOP Riso di Baraggia Biellese e Vercellese fa parte di Assopiemonte DOC & IGP, associazione a cui aderiscono i sei Consorzi di Tutela dei formaggi a Denominazione di Origine Protetta esclusivamente prodotti in Piemonte (Bra, Castelmagno, Murazzano, Raschera, Robiola di Roccaverano e Toma Piemontese) e il Crudo Cuneo dop; solo eccellenze che bene si integrano nel panorama della tradizione culturale e gastronomica del Piemonte.

Per esaltare al meglio le caratteristiche del nostro riso, abbiamo pensato ad una ricetta che unisca i sapori del Piemonte in un piatto della tradizione: il risotto.

Carnaroli è una delle sette varietà che fanno parte della DOP Riso di Baraggia Biellese e Vercellese, ideale per il risotto grazie al chicco grande, consistente e perlato.

In questa ricetta la cipolla è sostituita dal porro di Cervere, in provincia di Cuneo, coltivato in terreni limosi, sabbiosi e calcarei. Più dolce e digeribile rispetto agli altri tipi di porro, dona sapore al risotto senza appesantire il piatto. Per sfumare abbiamo selezionato un vino bianco piemontese DOCG, l’Erbaluce di Caluso, che nasce dalle uve coltivate nel canavese, in una zona circoscritta a nord di Torino, dove questo vitigno dove ha trovato la sua culla d’elezione.

Infine la mantecatura, fase irrinunciabile per ottenere risotti cremosi, eseguita con una Robiola di Roccaverano DOP, formaggio a pasta morbida, a latte 100% caprino oppure caprino/bovino, realizzato artigianalmente nel territorio situato nelle colline intorno al paese dell’astigiano da cui deriva il nome.

Ecco la ricetta!

Riso Carnaroli di Baraggia Biellese e Vercellese DOP con porro di Cervere, Robiola di Roccaverano ed Erbaluce di Caluso.

Ingredienti per 2 persone

  • 160 gr di riso Carnaroli di Baraggia Biellese e Vercellese DOP
  • 100 gr di Robiola di di Roccaverano
  • 1 porro di Cervere
  • Vino bianco Erbaluce di Caluso
  • Brodo vegetale
  • Olio extravergine di oliva
  • Pepe nero in grani
  • Sale

Preparazione

In una pentola scaldate un filo di olio extravergine di oliva, fate tostare il riso, aggiungete il sale e una macinata di pepe e sfumate con l’Erbaluce di Caluso, facendo consumare completamente il vino. Aggiungete il brodo vegetale caldo e fate cuocere per 15/16 minuti, mescolando e aggiungendo il brodo all’occorrenza. Nel frattempo mondate e affettate il porro di Cervere, quindi fatelo saltare in padella per pochi minuti con dell’olio extravergine di oliva. Aggiungete un pizzico di sale e una macinata di pepe. Quando il risotto è cotto, mantecate con la Robiola di Roccaverano a fuoco spento, impiattate e terminate con l’aggiunta del porro salato in padella.

Autore: Riccardo Coccorullo